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Cigliano nel XX secolo

Un breve saggio di una Cigliano d'altri tempi. E' Natale Martinetti, un religoso erudito vissuto nel XIX secolo a farcela conoscere in una lettera inviata al Padre Guardiano del Convento dei Cappuccini di Cigliano nel 1849 Cigliano, capo di mandamento nella Provincia e Diocesi di Vercelli; Divisione di Novara. Intendenza e Prefettura di Vercelli, dipende dal Senato di Torino. Ha un ufficio della Posta della Lettere e la Posta dei Cavalli. Moncrivello e Borgo dAle sono le terre del suo mandamento. Sorge a libeccio del suo Capoluogo di Provincia in una vasta e grande strada che da Torino conduce a Vercelli alla manca sponda della Dora Baltea. E riparato a settentrione dalla collina di Moncrivello: a mezzodì e a Levante vi scorrono due grandi canali detti Navigli Oltre al Tribunale di Giudicatura vi sono un Uffizio di Ingegneri pel servizio dei Regi Canali, un banco di sali e tabacchi. Dalla strada reale, che da Torino mettendo a Vercelli attraversa questo Borgo in tutta la sua lunghezza, si dipartono verso levante la strada provinciale di Biella, e due vie comunali Questo insigne Borgo è distante sette miglia da Crescentino, dieci da Ivrea, tredici e mezzo da Vercelli, sedici e mezzo dalla Capitale. Molto salubre è laria che vi si respira Il fertile territorio produce in abbondanza frumento, segale e principalmente granoturco e fienoQuando le annate sono piovose vi si trova molto selvaggiume, ma adesso non tanto per essersi rarefatti i molti boschi che attorniano i prati di esso territorio .Grandiosa è la chiesa parrocchiale di Cigliano; capace di quattromila persone. Oltre la Parrocchiale vi sono due chiese per uso di Confraternite, di cui la prima è dedicata a S. Defendente martire e laltra a S. Caterina vergine e martire Vi si ergono quattro palazzi: uno è il Palazzo Municipale. Laltro è proprio della Casa Pastoris di Casalrosso; ivi alloggiarono il Re Vittorio Emanuele I ed il Re Carlo Felice; in esso pure indica una stanza, dove alloggiò e dormì S. Carlo Borromeo, in occasione che si era recato da Milano a Torino per venerare la S. SindoneIl terzo palazzo appartiene a Casa Pastoris di S. Marcello. Il quarto spetta alla famiglia Leardi di Carpenetto e Bagnasco, in cui altre volte alloggiarono pure i Re di Sardegna quando erano di passaggio in questo Borgo. Vi hanno inoltre belle e pulite case che dimostrano lagiatezza di chi le possiede. Vi sono sei piazze, di cui la principale situata nel centro del Borgo serve ad uso delle fiere e del mercato. Molto profondi vi sono i pozzi, e forniscono acqua eccellente. Vi si fanno tre fiere, su cui si mettono in vendita molte bestie bovine, molti cavalli e maiali, stoffe ed altri oggetti di varie sorta, e sono frequentati da molti numerosi proprietari. La prima ricorre il 29 di aprile, la seconda nel secondo Lunedì di luglio, la terza il sette di Settembre. Il giovedì di ogni settimana vi è giorno di mercato, in cui si fanno contrattazioni di stoffe, chincaglierie, commestibili di ogni specie, qualche poco di granaglie e massime di frutta e di erbaggi Evvi una luogotenenza di Reali Carabinieri a cavallo comandata da un Uffiziale Luogotenente, giusta lo Statuto Albertino vi sono pure più di cinquecento militi di Guardia nazionale.